Abstract |
1.Il tema del Congresso, la sintassi, è stato al centro della ricerca linguistica per tutta la seconda metà del Novecento, soprattutto per influsso delle teorie generativiste e del vasto programma di ricerca da esse scaturito, ma con un fervore di studi più generale, che non ha risparmiato la linguistica diacronica e la storia della lingua. Ne è risultato un formidabile ampliamento delle conoscenze teoriche, e un bagaglio di osservazioni empiriche, cognizioni, problemi, che costituisce un lascito permanente alla ricerca. Negli ultimi due decenni, tale sapere si è ulteriormente ampliato – arricchendosi, modulandosi, in parte modificandosi – con l’affermarsi e l’assestarsi di nuovi indirizzi di ricerca (si pensi al cognitivismo, alla pragmatica, alla linguistica del testo) e grazie alla disponibilità sempre più ampia di basi di dati e di corpora testuali sincronici e diacronici, che hanno schiuso possibilità di analisi originali e costruttive su cui sarà interessante fare il punto. Ponendosi al centro dell’architettura della comunicazione linguistica, i fenomeni superiori della sintassi su cui si è scelto di focalizzare l’attenzione – subordinazione, coordinazione, giustapposizione – si trovano inoltre a dialogare con tutti gli altri suoi sistemi costruttivi, inerenti sia alla langue che alla parole, e si prestano così particolarmente bene all’approccio pluridisciplinare caratteristico dei congressi della Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana, che mirano a favorire l’incontro di studiosi che si occupano di lingua italiana da diverse prospettive, e di temi di ampio respiro teorico e descrittivo.
Riflettere sui fenomeni della subordinazione, della coordinazione e della giustapposizione significa anzitutto interrogarsi, da un punto di vista teorico, sul senso stesso di questi concetti – sulla loro storia, sulle prospettive della loro evoluzione – tra lingua, semantica e testo. In una prospettiva sincronica, si rivela di particolare interesse descrivere e cercare di spiegare le loro manifestazioni nello scritto e nel parlato, in tutte le loro varietà, aprendo anche a una prospettiva comparativa, eventualmente accompagnata da considerazioni di natura tipologica. Offrono importanti spunti di dibattito in questo senso anche la diacronia e la storia dell’italiano: non solo per vagliare come siano mutate nel tempo singole strutture sintattiche, ma anche in relazione a questioni di carattere più generale, come ad esempio la tensione – che caratterizza la nostra lingua sin dalle sue origini – tra modelli ipotattici latineggianti e forme più leggere emergenti dal parlato o promosse da modelli stranieri. Le implicazioni cognitive di questi complessi meccanismi, e il loro sviluppo nel processo di apprendimento e di acquisizione delle capacità linguistiche, rappresentano infine un ulteriore importante tema di riflessione.
2. Il libro si apre con una sezione in cui trovano posto i testi delle quattro lezioni magistrali che hanno aperto e chiuso le prime due giornate del Congresso: Περί συντάξεως. Sintassi e variazione, di Gaetano Berruto; Origine e sviluppo della nozione di subordinazione frasale nella grammatica italiana, di Giorgio Graffi; Sintassi e punteggiatura, di Giulio e Laura Lepschy; Espaces instables entre coordination et subordination, di Raffaele Simone.
Questa prima parte è seguita da una sequenza di sezioni tematiche, dedicate ognuna a un particolare aspetto del fenomeno sintattico scelto come tema del Congresso. Una prima suddivisione organizza il volume in due macro-sezioni, una dedicata alla sintassi storica e una seconda a quella sincronica; la sintassi sincronica è ulteriormente suddivisa in cinque sezioni:
1. Sintassi, teoria e metodi
2. Sintassi e altri livelli linguistici (prosodia, morfologia, semantica e testualità)
3. Sintassi e varietà linguistica
4. Sintassi, apprendimento e acquisizione
5. Sintassi contrastiva |